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Whistleblowing - informativa privacy

Ultima modifica 18 dicembre 2024

INFORMATIVA PRIVACY, AI SENSI DELL'ART. 13 DEL REGOLAMENTO DELL’UNIONE EUROPEA 2016/679 (RGPD), SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI DEI SOGGETTI CHE SEGNALANO ILLECITI (D.LGS. 10 MARZO 2023, N. 24)

COMUNE DI PERO, PIAZZA MARCONI 2, PERO (MI), CAP 20016
TEL.: 02 35371111; PEC protocollo@comune.pero.mi.legalmail.it

 

BASE GIURIDICA DEL TRATTAMENTO

I dati personali sono trattati dal Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) nell’esecuzione del proprio compito istituzionale di accertare eventuali illeciti denunciati nell’interesse dell’integrità dell’Ente, ai sensi dell’art. 54-bis del d.lgs. n. 165/2001, dai soggetti che, in ragione del proprio rapporto di lavoro presso l’Ente, vengano a conoscenza di condotte illecite. I segnalanti, in particolare, possono essere:

  • Il Segretario generale;
  • I dipendenti del Comune;
  • Il Nucleo di valutazione;
  • I dipendenti di altre amministrazioni in posizione di comando, distacco o fuori ruolo presso il Comune;
  • I lavoratori e i collaboratori delle imprese fornitrici di beni o servizi presso il Comune.

Le segnalazioni possono essere effettuate rispetto alle condotte dei seguenti soggetti:

  • Il Segretario generale;
  • I dipendenti del Comune;
  • Il Nucleo di valutazione
  • I dipendenti di altre amministrazioni in posizione di comando, distacco o fuori ruolo presso il Comune;
  • I lavoratori e i collaboratori delle imprese fornitrici di beni o servizi presso l’Ente, nonché altri soggetti che a vario titolo interagiscono con il Comune

In caso di trasferimento, di comando o distacco del dipendente presso altra amministrazione, egli può riferire anche di fatti accaduti presso la precedente amministrazione di appartenenza: in tal caso, la segnalazione deve essere presentata presso l’amministrazione alla quale i fatti si riferiscono ovvero all’Autorità nazionale anticorruzione – A.N.AC.

 

TIPI DI DATI TRATTATI E FINALITÀ DEL TRATTAMENTO

I dati forniti dal segnalante per indicare presunte condotte illecite delle quali sia venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di servizio con il Comune, commesse dai soggetti che a vario titolo interagiscono con il medesimo, sono trattati allo scopo di effettuare le necessarie attività istruttorie volte a verificare la fondatezza del fatto oggetto di segnalazione e la possibilità di adozione dei provvedimenti conseguenti. La gestione e la preliminare verifica circa la fondatezza delle circostanze descritte nella segnalazione sono affidate al RPCT, che se ne occupa nel rispetto di principi di imparzialità e riservatezza del trattamento, effettuando ogni attività ritenuta opportuna, inclusa l’audizione personale del segnalante e di eventuali altri soggetti che possano riferire sui fatti segnalati. Qualora, all’esito della verifica, si ravvisino elementi di non manifeststa infondatezza del fatto segnalato, il RPCT provvederà a trasmettere l’esito dell’accertamento per approfondimenti istruttori o per l’adozione dei provvedimenti di competenza:

  • Alla Responsabile del Servizio Risorse Umane e Finanziarie, nonché al Responsabile dell’unità organizzativa di appartenenza dell’autore della presunta violazione, affinché sia curato, ove ne ricorrano i presupposti, l’esercizio dell’azione disciplinare;
  • Agli organi e alle strutture competenti dell’Ente, affinché adottino, ricorrendone i presupposti, ulteriori azioni e/o provvedimenti ulteriori ritenuti necessari, anche a tutela dell’Ente stesso;
  • All’autorità giudiziaria, alla Corte dei conti e all’ANAC, nei casi previsti dal decreto legislativo 10 marzo 2023, n. 24. In tali eventualità, nell'ambito del procedimento penale l'identità del segnalante è coperta dal segreto secondo i modi e i limiti previsti dall'art. 329 del Codice di procedura penale; nell'ambito del procedimento dinanzi alla Corte dei conti, l'identità del segnalante non può essere rivelata fino alla chiusura della fase istruttoria; nell'ambito del procedimento disciplinare l'identità del segnalante non può essere rivelata, ove la contestazione dell'addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione, anche se conseguenti alla Qualora la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione e la conoscenza dell'identità del segnalante sia indispensabile per la difesa dell'incolpato, la segnalazione sarà utilizzabile ai fini del procedimento disciplinare solo dietro consenso del segnalante alla rivelazione della sua identità.

Qualora il RPCT debba avvalersi di personale del Comune ai fini della gestione delle pratiche di segnalazione, esso è appositamente autorizzato al trattamento dei dati personali (artt. 4, parr. 10, 29, 32, par. 4 RGPD e art. 2-quadeterdecies del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196) e dovrà attenersi pertanto al rispetto delle istruzioni a tale scopo impartite, nonché di quelle più specifiche, connesse ai particolari trattamenti, eventualmente fornitegli di volta in volta dal RPCT. È fatto salvo, in ogni caso, l’adempimento, da parte del RPCT e/o dei soggetti che per ragioni di servizio debbano conoscere l’identità del segnalante, agli obblighi di legge cui non è opponibile il diritto all’anonimato del segnalante. Con modalità tali da garantire comunque la riservatezza dell’identità del segnalante, il RPCT dà conto del numero di segnalazioni ricevute e del loro stato di avanzamento nell’ambito della relazione annuale di cui all’art. 1, c. 14, della legge n. 190/2012.

I dati raccolti verranno conservati in una forma che consenta l’identificazione degli interessati per un arco di tempo non superiore al conseguimento delle finalità per le quali sono trattati (art. 5, c. 1, lett. e) RGPD).

 

DESTINATARI DEI DATI

Sono destinatari dei dati raccolti a seguito della segnalazione ritenuta fondata dal RPCT, ricorrendo i presupposti di cui sopra, l’autorità giudiziaria, la Corte dei conti e l’ANAC.

I dati personali raccolti sono altresì trattati dal personale del Comune coinvolto nella gestione delle segnalazioni, che agisce sulla base di specifiche istruzioni fornite dal RPCT in ordine a finalità e modalità del trattamento medesimo.

Whistleblowing Solutions Impresa Sociale S.r.l., fornitore del servizio di erogazione e amministrazione operativa della piattaforma tecnologica per la gestione delle segnalazioni, agisce in qualità di Responsabile del trattamento ai sensi dell’art. 28 del RGPD.

 

DIRITTI DEGLI INTERESSATI

Gli interessati hanno il diritto di ottenere dal Comune, ricorrendone i presupposti, l'accesso ai propri dati personali, la rettifica o la cancellazione degli stessi o la limitazione del trattamento, nonché di opporsi al trattamento (artt. 15 segg. RGPD). L’istanza di avvalimento dei diritti in oggetto deve essere indirizzata al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, contattandolo all’indirizzo segretario.generale@comune.pero.mi.it, ovvero al responsabile della protezione dei dati personali, raggiungibile all’indirizzo responsabile.dati.personali@comune.pero.mi.it.

 

Tuttavia, in base all’art. 13, comma 3, del decreto legislativo 10 marzo 2023, n. 24, i diritti di cui agli artt. da 15 a 22 del RGPD possono essere esercitati nei limiti di quanto previsto dall'articolo 2-undecies, lett. f), del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, ai sensi del quale “non possono essere esercitati con richiesta al titolare del trattamento ovvero con reclamo ai sensi dell'articolo 77 del Regolamento qualora dall'esercizio di tali diritti possa derivare un pregiudizio effettivo e concreto […] alla riservatezza dell’identità della persona che segnala violazioni di cui sia venuta a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro o delle funzioni svolte, ai sensi del decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2019/1937 […], riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione […]”.

 

DIRITTO DI RECLAMO

Gli interessati, qualora ritengano che il trattamento dei dati personali a loro riferiti sia effettuato in violazione di quanto previsto dal RGPD, hanno il diritto di proporre reclamo presso l’autorità nazionale competente in materia di protezione dei dati personali (art. 77 RGPD), individuata nel Garante per la protezione dei dati personali, o di adire le opportune sedi giudiziarie (art. 78 RGPD).

 

 


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